COSA SONO
PRESSO I CHIMICI I DUE LEONI, L'UNO ALATO, L'ALTRO SENZA ALI, E IN
CHE COSA CONSISTE LA LORO TRASFORMAZIONE IN UN SOLO LEONE
Capitolo
XXIV
Si trova
spesso presso tutti i chimici questa allegoria del loro leone, così
chiamato, perché come il leone, esso divora tutto ciò
che gli viene gettato e lo trasforma nella sua propria sostanza;
questo leone è duplice, uno alato e femmina, l'altro senza ali
e maschio. A partire da questi due leoni maschio e femmina si deve
realizzare un solo leone.
E' questo un grande prodigio e nessuno
ne ha mai visto di simili. E' un enigma e un grandissimo segreto che
la natura cela nelle sue alcove più profonde. Questa materia
chimica comporta due parti, una fissa e l'altra volatile, quella
fissa è il leone senza ali e maschio, mentre quella volatile è
naturalmente il leone chimico alato e femmina. Essi devono essere
legati insieme e con una cottura costante e continua devono essere
riuniti in una sola materia fissa. Così un unico leone risulta
dai due; da queste due materie ne risulta una sola, fissa e volatile.
Tutto il segreto dell'arte consiste nel fare della materia
volatile una materia fissa attraverso una materia volatile. Tali
materie non servono a null'altro che a trasformarsi grazie al fuoco e
fare in modo che quella volatile diventi fissa e poi di nuovo tale
materia fissa diventi volatile e poi ancora fissa. Così il
leone divora il leone, l'aquila divora l'aquila e l'uccello inghiotte
il nostro uccello e si trasformano uno nell'altro.
Così il
segreto si nasconde dietro i molti nomi di animali ed è per
mezzo delle diverse manifestazioni della loro azione reciproca che si
fa conoscere solo ai saggi, mentre resta celato agli ignoranti e alla
massa di uomini che considerano tali allegorie come inverosimili ed
assurde. Eppure sotto la loro coltre e corteccia è contenuto
il mirabile nucleo della natura, il cui olio è di mirabile
natura.
Si estragga allora tale olio dai tre regni della natura e
lo si riunisca in un tutto: non vi è nulla in terra di più
potente e più efficace per guarire e condurre a compimento
tutto ciò che soffre qualche imperfezione nei tre regni.
Tre,
quattro volte felice chi afferrerà e comprenderà
con quale materia è possibile farlo e come saprà
realmente tradurlo in atti. Infatti tali cose non sono facili a
farsi, esigono un artigiano provetto, un filosofo eminente che esca
dall'ordinario e non sia un semplice prodotto della scuola, ma che
partendo dalla natura stessa e dalla sua anatomia sia diventato un
adepto della fisica con numerosi lavori di ogni tipo. Un tale
artigiano è veramente raro e non lo si troverà ovunque.